Nato in Australia il 3 luglio 1971, Julian Assange ha fondato WikiLeaks, un divulgatore di notizie coperte da segreto di Stato.
L’attivista e giornalista australiano è nato il 3 luglio 1971 a Townsville. Si è da sempre definito anarchico e cypherpunk: all’età di 17 anni lascia la casa di famiglia e diventa un hacker. Nel 1992 gli vengono rivolti ventiquattro capi di accusa per reati inerenti alla pirateria informatica. Assange è condannato, ma in seguito è rilasciato per buona condotta, dopo aver pagato una multa di 2.100 dollari australiani.
Il boom di WikiLeaks: cosa ha fatto Julian Assange
A partire dal 2006 è tra i promotori del sito web WikiLeaks, del quale si definisce editor in chief. WikiLeaks nel corso degli anni pubblica documenti da fonti anonime e informazioni segrete; tra questi notizie riservate sui bombardamenti nello Yemen, sulla corruzione nel mondo arabo, sulle esecuzioni extragiudiziarie da parte della polizia keniota, sulla rivolta tibetana in Cina (2008), sullo scandalo petrolifero in Perù e le e-mail del governo turco dopo le purghe del governo Erdoğan nel 2016. L’organizzazione giunse all’attenzione internazionale nel 2010 quando fece trapelare una serie di notizie fornite da Chelsea Manning. Queste comprendevano il video Collateral Murder (aprile 2010), diari della guerra in Afghanistan (luglio 2010), i diari della guerra in Iraq (ottobre 2010), e CableGate (novembre 2010).
Fuga e arresto
Dopo le fughe di notizie del 2010, il governo degli Stati Uniti avviò un’indagine su WikiLeaks. Il 18 novembre 2010 il tribunale di Stoccolma spicca un mandato d’arresto in contumacia nei suoi confronti con l’accusa di stupro, molestie e coercizione illegale. Assange nega l’accusa sostenendo che essa è solo un pretesto per estradarlo dalla Svezia agli Stati Uniti a causa del suo ruolo nella pubblicazione di documenti statunitensi segreti.
Il 2 novembre 2011 l’Alta corte di Londra dà il via libera all’estradizione richiesta dalla Svezia. Assange riesce a raggiungere l’ambasciata dell’Ecuador, a cui chiede asilo politico. Nel 2019 gli viene revocato l’asilo politico.
Ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh la mattina del 24 giugno 2024, dopo avervi trascorso 1.901 giorni. Gli è stata concessa la libertà su cauzione dall’Alta corte di Londra ed è stato rilasciato nel pomeriggio all’aeroporto di Stansted, dove si è imbarcato su un aereo ed è partito dal Regno Unito.
La madre di Julian Assange ha detto di essere molto felice che il calvario del figlio stia finalmente giungendo al termine. «Ciò dimostra l’importanza e il potere della diplomazia silenziosa. Molti hanno sfruttato la situazione di mio figlio per portare avanti i propri programmi, quindi sono grata a quelle persone invisibili e laboriose che hanno messo al primo posto il benessere di Julian. Gli ultimi 14 anni hanno messo a dura prova me come madre».
La moglie e i figli di Julian Assange
Assange appena diciottenne sposa Teresa Assange. I due si separeranno nel 1999, dopo dieci anni di matrimonio. Dalla relazione nasce Daniel Assange.
Durante la sua permanenza forzata nell’ambasciata ecuadoriana, dove rimase come rifugiato, Julian Assange avrebbe avuto una relazione con Stella Moris. La donna, di professione brillante avvocato, ha portato alla luce la sua relazione con il giornalista sperando di evitarne l’estradizione negli Usa. La coppia ha avuto due figli, Gabriel e Max.
Julian e Stella si sono conosciuti nel 2011, quando la donna prese in mano il fascicolo di Julian ed entrò a far parte nel team di avvocati incaricato di difenderlo dalle accuse di violenza sessuale.
Alla fine del mese di giugno del 2021 è circolata la notizia sul possibile matrimonio tra i due.